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Quali sono le cause che portano ad una intolleranza alimentare? Video

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Fondamentalmente due sono le cause responsabili dell’intolleranza alimentare:

una che abbiamo già evidenziato nel video “Come ci aiuta una flora batterica equilibrata”, relativa all’ambiente in cui il cibo viene lavorato, l’altra “ la qualità del cibo introdotto nell’organismo”.

Questo perché  la validità  di un regime alimentare è legato a un corretto metabolismo (cioè rendimento ottimale degli alimenti).

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In realtà non è ciò che introduciamo nell’organismo che conta, ma come viene modificato e reso utile. Il vero problema dell’intestino è che solo raramente segnala eventuali disfunzioni presenti, perché cerca sempre e comunque di digerire il cibo introdotto, anche se alle volte più che digerire si può parlare di transitare; digerire vuol dire rendere utilizzabile l’alimento, mentre transitare vuol dire farlo passare senza assorbirlo.

Questo ci obbliga a diventare dei buoni osservatori di noi stessi, valutando quello che avviene nel nostro sistema digerente, prima e dopo l’ingestione dei cibi. Se mi viene fame troppo presto dopo un pasto abbondante, vuol dire che il cibo è transitato, non è stato digerito, non abbiamo ricavato energia. Se mentre mangio si manifestano eruttazioni, acidità, spasmi addominali, è evidente che ho problemi a digerire gli alimenti in transito. Se dopo mangiato avverto gonfiore, sonnolenza, pesantezza alla testa e/o agli arti, vuol dire che ho assorbito tossine alimentari. Tutti questi sono fenomeni che dovrebbero indurre ad utilizzare il Metodo Nutriceutica.

Fra le cause principali di alterazioni della funzione digestiva, c’è un eventuale eccesso di lecitine.

Le lecitine sono  sostanze proteiche contenute in molti alimenti, soprattutto nei legumi, che sviluppano una forte adesività non solo a livello di mucosa intestinale, ma anche per esempio nel sangue, provocando l’impilamento dei globuli rossi, riducendo l’ossigenazione del corpo. A livello intestinale creano i presupposti per superare la barriera produttiva creata dalle Iga (le abbiamo già spiegate nel video “Come ci aiuta una flora batterica equilibrata”)in quanto possono reagire in modo specifico con le glicoproteine, cioè proteine contenente zucchero (per esempio il collagene) che sono diverse e caratteristiche per ogni gruppo sanguigno.

Le lecitine quindi sono direttamente responsabili delle difficoltà  digestive  caratteristiche di ogni gruppo sanguigno, in quanto modificano gli enzimi contenenti glicoproteine. Questo effetto mutageno, cioè di trasformazione da una proteina ad un’altra, provocato dalle lecitine contenute negli alimenti, crea una stimolazione anomala di globuli bianchi (eusinofili) che aumenta lo stato infiammatorio cronico delle articolazioni. Oltre a evitare un eccesso di lecitine, per conseguire uno stato di benessere dell’apparato digerente e quindi dell’organismo, bisogna ingerire una adeguata quantità di micronutrienti minerali, vitamine e oligoelementi. Ovviamente di vitamine essenziali, cioè  quelle che non sono in grado di produrre da solo.

Ma c’è un problema!

Che qualità hanno gli alimenti che arrivano sulla nostra tavola?

Lo sfruttamento del suolo, per  coltivazioni sempre più intensive hanno progressivamente impoverito il contenuto di minerali e oligoelementi e siccome le vitamine dipendono dai minerali anche queste ultime sono scarse. Questo fenomeno di impoverimento del suolo si ripercuote su un impoverimento dell’alimento prodotto, generando quella che viene definita carenza ortomolecolare primaria, che unita all’aumento dello stress che la vita moderna provoca, ha contribuito a una perdita di apporto molecolare per difficoltà di assorbimento. Gli enzimi digestivi funzionano correttamente solo con un corretto apporto minerale.

Per quanto riguarda sopra, possiamo tranquillamente imputare a sindromi da carenza ortomolecolare una vasta quantità di fenomeni pseudopatologici, cioè “io sto male ma questo malessere non è ancora evidenziabile con le analisi”.

Una altro grande problema che rende difficile la vita del mio intestino, è la globalizzazione alimentare, che obbliga a importare prodotti alimentari provenienti da paesi così diversi dal punto di vista climatico, ambientale e agricolo, che mettono a dura prova il sistema immunitario intestinale, in quanto non è più in grado di distinguerli e di riconoscerli.

Forse il problema più importante per sviluppare alterazioni dell’apparato digerente è rappresentato dall’utilizzo eccessivo del lievito di birra. Ne parliamo con il prossimo video del Metodo Nutriceutica.

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